È bene dire subito che Google Correlate è uno strumento "magico" e "meraviglioso", ma solo quando serve. E qui c'è la sua reale essenza.
Cerchiamo di capire il perché.
L'errore più comune di quando si utilizza Correlate, è quello di pensare che la chiave che si va ad inserire consegni altre chiavi semanticamente collegate.
Da questo errore derivano tutte le perplessità.
Correlate infatti non prende in analisi la semantica della chiave, ma estrapola dalla chiave stessa un percorso - o pattern - temporale, all'interno del quale identifica cuspidi positive e negative.
In questo modo la domanda che viene posta a Correlate non è quindi "dimmi quali sono le chiavi simili cercate e legate alla mia query"... ma è: "mostrami il pattern temporale di ricerca della chiave".
Fin qui l'obiezione potrebbe essere: "Certo, ma inutile... anche Google Insights lo fa già".
Vero... ma è questa l'essenza di Correlate.
Anziché mostrare quindi il diverso pattern temporale legato tra le chiavi semanticamente collegate, mostra pattern temporali simili, anche se non semanticamente.
Cosa fa dunque. Cerca correlazioni tra i volumi di ricerca.
Analizzando infatti i tool, risulta evidente come Google specifichi di creare una propria tabella di analisi partendo da un foglio di calcolo, dove si identificano data e punteggio.
A tal proposito è utile vedere l'esempio sull'Onda Invernale "Winter Wave". Oppure l'esempio dal quale nasce Correlate stesso, cioè la curva di ricerca in funzione al manifestarsi dell'influenza.
In questo modo si analizza il trend di ricerche assolute in funzione del pattern temporale, cercando di capire quali sono i termini che si attivano allo scatenarsi di un evento.
Ed è probabilmente l'evento, la chiave di Google Correlate. Ripeto... non la parola.
Facciamo un esempio concreto, assolutamente semplicistico e di natura sportiva.
Ipotizziamo di NON avere pattern temporale e di voler generare quindi un pattern partendo da una chiave.
L'oggetto della nostra ricerca è cercare di capire le parole correlate alle curve di ricerca del termine "serie a".
Impostiamo quindi la chiave, Correlate estrapola le curve e mostra i trend di ricerca a simile percorso.
Correlate mostrerà allora dati che possono essere interpretati per analisi e operazioni di marketing.
In che modo. Tra i risultati correlati otteniamo "serie a live", "serie a diretta" oppure "tempo reale serie a".
In questo modo l'analista non ottiene parole di ricerca simili, ma effettive ricerche all'interno dello stesso flusso temporale.
Riducendo all'osso... diretta e tempo reale potrebbero essere due chiavi di successo (partendo dal presupposto che il cliente lavori in questo ambito).
Vedi cliccando qui, l'esempio della curva "serie a".
Insomma. Continuo a sostenere che sia uno straordinario - ma spesso incompreso - strumento SEM.
L'importante è usarlo con criterio. Non sempre infatti, se non si segue - clonandola - la sua logica, restituirà i risultati sperati.
Andrea Testa
domenica 15 gennaio 2012
lunedì 9 gennaio 2012
Klout: come funziona (parte 1)
Qualche settimana fa, tramite una segnalazione dell'amico Gianluca Cogoli, mi sono imbattuto - in piena analisi di fine anno dei dati delle varie campagne SMM - in questo prodigioso strumento.
Spesso viene richiesto di analizzare la popolarità dell'azienda e come questa interagisca con il suo pubblico sociale.
Ovviamente esistono molteplici strumenti per effettuare tali controlli, ma Klout in questo senso fornisce un ottimo strumento di analisi costante che può essere interpretata anche dal cliente stesso. Le curve di andamento della diffusione dei dati infatti si relazionano tra loro creando il cosiddetto "Klout Score".
Klout consente di allacciare l'account con tutte le estensioni sociali (da FaceBook a Twitter, da Google + a 4Square… senza escludere le piattaforme Blog) ed in questo senso è ulteriormente utile analizzare i dati, in quanto viene offerta la forza propulsiva di ciascuna estensione.
Abbiamo tre parametri chiave che concorrono alla formazione del punteggio (score): True reach, Amplification e Network.
La "True Reach" è il numero di persone che l'azienda influenza, non solo in termini di stretta correlazione azienda-correlato, ma in termini di azienda-target. Dove il target è la propulsione dell'informazione sociale che si estende anche alle correlazioni con la rete della prima azienda raggiunta. In pratica, si fornisce una notizia che viene spinta in rete attraverso le connessioni sociali tra gli utenti.
Ad esempio potreste avere un solo target primario che - con un grosso seguito di pubblico - ogni volta che trasmette o condivide una vostra notizia, riesce a raggiungere un elevato numero di utenti.
L'Amplification invece è un più criptico "quanto influenzi il tuo pubblico". Di fatto in che modo le informazioni che fornisce l'azienda rappresentano un motivo di interesse verso il proprio pubblico sociale. Un'azienda che posta cose inutili o poco interessanti avrà una scarsa possibilità di riscuotere successo sociale, in quanto ciò che dice - non interessando - non viene condiviso (usando il termine "condividere" in ambito di tool social).
Il Network è invece la misurazione della forza propulsiva generale della rete stessa e degli utenti che ne fanno parte.
In poche parole, influenzare utenti che a loro volta influenzano fortemente altri utenti (e via dicendo), produce un ottimo punteggio di network.
Il tutto viene illustrato con pratici grafici sensibili al passaggio del mouse. In questo modo, incrociando i dati con le varie attività sociali, si riesce a comprendere quali tipi di post hanno più credibilità e impatto.
Per ulteriori informazioni: http://www.klout.com.
Il nostro profilo è raggiungibile qui: http://klout.com/#/blubitsrl
Andrea Testa
Spesso viene richiesto di analizzare la popolarità dell'azienda e come questa interagisca con il suo pubblico sociale.
Ovviamente esistono molteplici strumenti per effettuare tali controlli, ma Klout in questo senso fornisce un ottimo strumento di analisi costante che può essere interpretata anche dal cliente stesso. Le curve di andamento della diffusione dei dati infatti si relazionano tra loro creando il cosiddetto "Klout Score".
Klout consente di allacciare l'account con tutte le estensioni sociali (da FaceBook a Twitter, da Google + a 4Square… senza escludere le piattaforme Blog) ed in questo senso è ulteriormente utile analizzare i dati, in quanto viene offerta la forza propulsiva di ciascuna estensione.
Abbiamo tre parametri chiave che concorrono alla formazione del punteggio (score): True reach, Amplification e Network.
La "True Reach" è il numero di persone che l'azienda influenza, non solo in termini di stretta correlazione azienda-correlato, ma in termini di azienda-target. Dove il target è la propulsione dell'informazione sociale che si estende anche alle correlazioni con la rete della prima azienda raggiunta. In pratica, si fornisce una notizia che viene spinta in rete attraverso le connessioni sociali tra gli utenti.
Ad esempio potreste avere un solo target primario che - con un grosso seguito di pubblico - ogni volta che trasmette o condivide una vostra notizia, riesce a raggiungere un elevato numero di utenti.
L'Amplification invece è un più criptico "quanto influenzi il tuo pubblico". Di fatto in che modo le informazioni che fornisce l'azienda rappresentano un motivo di interesse verso il proprio pubblico sociale. Un'azienda che posta cose inutili o poco interessanti avrà una scarsa possibilità di riscuotere successo sociale, in quanto ciò che dice - non interessando - non viene condiviso (usando il termine "condividere" in ambito di tool social).
Il Network è invece la misurazione della forza propulsiva generale della rete stessa e degli utenti che ne fanno parte.
In poche parole, influenzare utenti che a loro volta influenzano fortemente altri utenti (e via dicendo), produce un ottimo punteggio di network.
Il tutto viene illustrato con pratici grafici sensibili al passaggio del mouse. In questo modo, incrociando i dati con le varie attività sociali, si riesce a comprendere quali tipi di post hanno più credibilità e impatto.
fonte e diritti klout.com
Per ulteriori informazioni: http://www.klout.com.
Il nostro profilo è raggiungibile qui: http://klout.com/#/blubitsrl
Andrea Testa
mercoledì 4 gennaio 2012
Ancora sul ROPO e il Market Research
ROPO (Research Online Purchase Offline), monitorare il comportamento degli utenti che prima di acquistare presso il punto vendita, decidono di cercare sul web.
È un’analisi preliminare - da seguire nel suo evolversi - molto importante, poiché fornisce un più accurato monitoraggio delle conversioni definite offline, “fuori sito”.
Quando si concretizza l’analisi statistica dei riscontri positivi del sito infatti, questo aspetto rischia di stravolgere - o quantomeno falsare - il risultato penetrativo delle richieste.
Insieme al Market Research sul web, è inoltre possibile verificare preventivamente la forza dell’investimento e la sua reale produttività.
L’analisi dell’andamento ricerche, i trend distribuiti su chiavi e su hashtag, denotano infatti le curve di ricerca storica ed attuale, relative ad un determinato mercato, introducendo inoltre le aree tematiche produttive e sociali della ricerca stessa.
È uno strumento di analisi fondamentale soprattutto per chi deve aprire un’attività, per chi deve lanciare un nuovo prodotto o semplicemente per chi desidera pianificare le uscite pubblicitarie su web su scala temporale ridotta o estesa.
ROPO e Market Research consentono di affrontare con forza propositiva qualsiasi volontà del cliente garantendo investimenti oculati e riscontri sopra la media.
La filosofia è interpretare e veicolare il mercato, affinché qualsiasi operazione richiesta possa produrre il massimo dei frutti, ottimizzandola prima che questa raccolga dati concreti.
Sinergicamente con tutte le forme di pubblicità e marketing online, deve essere considerata la piattaforma di analisi nativa per affrontare una pianificazione web.
Vedi anche: ROPO, cos'è e come funziona.
Andrea Testa
È un’analisi preliminare - da seguire nel suo evolversi - molto importante, poiché fornisce un più accurato monitoraggio delle conversioni definite offline, “fuori sito”.
Quando si concretizza l’analisi statistica dei riscontri positivi del sito infatti, questo aspetto rischia di stravolgere - o quantomeno falsare - il risultato penetrativo delle richieste.
Insieme al Market Research sul web, è inoltre possibile verificare preventivamente la forza dell’investimento e la sua reale produttività.
L’analisi dell’andamento ricerche, i trend distribuiti su chiavi e su hashtag, denotano infatti le curve di ricerca storica ed attuale, relative ad un determinato mercato, introducendo inoltre le aree tematiche produttive e sociali della ricerca stessa.
È uno strumento di analisi fondamentale soprattutto per chi deve aprire un’attività, per chi deve lanciare un nuovo prodotto o semplicemente per chi desidera pianificare le uscite pubblicitarie su web su scala temporale ridotta o estesa.
ROPO e Market Research consentono di affrontare con forza propositiva qualsiasi volontà del cliente garantendo investimenti oculati e riscontri sopra la media.
La filosofia è interpretare e veicolare il mercato, affinché qualsiasi operazione richiesta possa produrre il massimo dei frutti, ottimizzandola prima che questa raccolga dati concreti.
Sinergicamente con tutte le forme di pubblicità e marketing online, deve essere considerata la piattaforma di analisi nativa per affrontare una pianificazione web.
Vedi anche: ROPO, cos'è e come funziona.
Andrea Testa
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