mercoledì 30 maggio 2012

Come caricare un video YouTube su Pinterest

Esistono due sistemi molto semplici e veloci per "pinnare" il vostro video preferito su Pinterest, ma entrambi richiedono piccole attenzioni.
Il primo è quello di usare il link lungo del codice di condivisione di YouTube. Il secondo è utilizzare il pulsante "Pin It" precedentemente installato nella vostra barra del browser.

Vediamo...

Uso del codice lungo
  • E' sufficiente aprire un video di YouTube
  • Cliccate poi su "Condividi"
  • Cliccate su "Opzioni" e selezionate "Link lungo" (eventualmente anche HD se il video lo permette)
  • Copiate il codice lungo (quello che nell'immagine sotto è evidenziato in verde)
  • Entrate in Pinterest e cliccate su "Add" / "Add a pin"
  • Incollate il percorso precedentemente copiato
  • A questo punto seguite le normali procedure utilizzate per le immagini...
Uso del pulsante "Pin it"
  • Aprite questo link ufficiale di Pinterest: http://pinterest.com/about/goodies/ ed attivate il "goodies" nella barra dei preferiti (se non lo avete già fatto) seguendo le istruzioni a video
  • Una volta attivato entrate nella pagina YouTube che contiene il video e cliccate semplicemente sul "Goodies". Seguite poi le istruzioni a video.
NB. Il pulsante "Pin it" è molto utile, poiché vi consentirà di "pinnare" qualsiasi pagina in modo veloce senza bisogno di accedere a Pinterest.

Happy pinning!

Andrea Testa

lunedì 28 maggio 2012

Quando il Successo è "Correlato"


Premessa

L'attività sotto descritta fa parte della Google Online Marketing Challenge, a cui il Master Executive in Social Media Marketing & Web Communication della Scuola di Comunicazione IULM, partecipa da ben 4 edizioni. Quest'anno il nostro Andrea Testa, ha ricevuto l'incarico di formare una delle due classi del Master nel SEM, con particolare focus sulla piattaforma Google Adwords, nonché di seguirla nella Google Online Marketing Challenge.

Per approfondimenti:


Questo è l'articolo che descrive il lavoro del gruppo Spiders.

Vi raccontiamo la storia di una sfida che ha un gusto pieno, come il protagonista della nostra campagna Adwords: l’aceto Balsamico dop e igp di Modena.
Un prodotto prezioso, pieno di un sapere che vive, custodito per anni, in barili secolari, nella penombra di silenziose acetaie, nelle parole di chi lo produce da generazioni.

Come riuscire a decontestualizzare un prodotto così profondamente legato al territorio per catapultarlo nella rete digitale? Come conservare tutta la magia dell’Aceto Balsamico Pedroni nelle poche battute di un annuncio Adwords?

Saremmo mai riusciti a scaldare i cuori degli utenti, stimolando click e conversioni?

L’ANTAGONISTA
Da un benchmark nel web l’ostacolo risultava chiaro: un popolo agguerrito di acetaie era pronto a tutto pur di comparire in “prima pagina”…in risposta alle query “aceto balsamico”, “aceto balsamico tradizionale” ecc.
L’Acetaia Pedroni era questo ed altro.
Era tradizione, qualità, sapere secolare. Come tutte le migliori acetaie.
Ma le regole del mercato spesso sono spietate e percorrere una strada nuova, poco battuta, spesso è vitale per essere primi!

LA STRATEGIA D’ATTACCO
Il nostro obiettivo di marketing era chiaro: era necessaria una strategia originale.
Bisognava proporre una nuova chiave di “utilizzo-lettura” dell’aceto balsamico tradizionale Pedroni, spostandolo da un mercato altamente competitivo e saturo, già ampiamente presidiato dalla concorrenza (quello del prodotto visto in chiave “tradizionale”), ad un territorio più “libero” e attrattivo, in cui l’aceto balsamico poteva vestirsi di nuovi valori per incontrare la domanda di una fetta di consumatori fino ad allora mai approcciata.
E da qui il nuovo posizionamento: l’aceto balsamico tradizionale Pedroni doveva essere veicolato come un prodotto esclusivo, raffinato e ricercato, che presentava aspetti legati alla sensorialità e alle emozioni. Diventava uno “strumento di seduzione”, l’ingrediente “speciale” per esaltare i piatti, sorprendere e  aggiungere appeal. Il nettare complice di incontri speciali.

IL NOSTRO GRANDE ALLEATO?
Google correlate”!
Estrapolando il pattern della parola "aceto balsamico" su Google Correlate, sembrava esserci un accordo temporale con la chiave "intimo".
Da qui l’illuminazione: “potrebbe esistere una correlazione tra la ricerca di seduzione e l'arte culinaria. L’abbinamento col pregiato balsamico potrebbe essere un veicolo di conversione se proposta nella rete display di portali e siti web dedicati appunto all'abbigliamento intimo, ma anche all'arte del sedurre.”

A CHI?
Dove avremmo trovato i più appassionati consumatori di aceto balsamico in chiave seduttiva?
In un target mediamente giovane: 30/50 anni, in particolar modo single, di estrazione culturale/sociale medio-alta. Un fascia di utenza fatta di intenditori (tutti coloro che prestano attenzione al “gusto di classe” e che avrebbero visto nell’aceto balsamico dop/igp il valore aggiunto per “impreziosire” le proprie creazioni e stupire a tavola) e i seduttori (la fascia di consumatori altamente sensibile a tutto ciò che poteva rappresentare “novità” in fatto di seduzione e “arte della seduzione”)

DOVE SCOVARLI?
Dopo aver individuato in “aceto balsamico”, “ricette” e “seduzione” i nostri cluster principali su cui sviluppare i 3 gruppi di annunci… un occhio alla geo-localizzazione:
esisteva un’area geografica italiana più predisposta a recepire il nostro messaggio?
Google Insight, alla ricerca “aceto balsamico”, diceva di sì: Milano, Bologna e Roma erano il nostro obiettivo! Un mercato saturo, bisognoso di novità…e quindi probabilmente interessato all’aceto balsamico presentato in una nuova veste.

E DA QUI IN POI, IL RESTO È STORIA:
ovvero 3 settimane di osservazione e continui aggiustamenti della nostra campagna su piattaforma Google Adwords.

1) Rete di ricerca Google con annunci di testo, ideati secondo le regole più attente della persuasione: headline accattivante, body di approfondimento e finale “call to action” per motivare i click e far atterrare gli utenti su landing page in duplice versione:
a) dowload ricette per una serata romantica
b) acquisto online dei prodotti (prezzi da intenditori e…da capogiro, in alcuni casi!)

2) Rete display con annunci testo e immagini.

E FINALMENTE IL TRAGUARDO!
Non solo impressions, non solo click, ma anche conversioni e un CTR di quasi il 3%!
Per ora, missione compiuta! Non ci resta che aspettare fino a Luglio per i risultati della classifica generale di Google!

Hanno partecipato al progetto (in ordine alfabetico):



martedì 8 maggio 2012

Google Suggest e la ricerca educata

Google Suggest ha sicuramente il merito di indicare quali siano le chiavi di ricerca più utili (almeno secondo lui) da utilizzare sulla base della digitazione dell'utente. In pratica l'obiettivo di Suggest è quello di mostrare durante la digitazione - nel più breve tempo possibile in autocompletamento - una chiave di ricerca idonea e performante sulla base delle indicazioni che un utente digita.

Fin qui tutto bene. In effetti i suggerimenti sono pertinenti. Ed è questa che io chiamo ricerca "educata". Di fatto un tipo di ricerca che - suggerita - indica il metodo migliore per raggiungere uno scopo. Cioè educa a trovare una soluzione. Prendiamo in esame il tanto caro esempio degli agriturismi in toscana sul mare. Andando a digitare si ottengono queste chiavi suggerite:


Bene. Il risultato sembra semplice e quindi niente di più facile, per chi opera nel campo dell'analisi, andare ad individuare potenziali chiavi ad alta performance.
Niente di più sbagliato...
Ma dove risiede il problema?

Sempre sulla base della chiave "agriturismi toscana mare", ho provato a controllare le occorrenze creando una chiave a corrispondenza generica modificata.
+agriturismi +toscana +mare
In pratica diciamo ad AdWords che nella ricerca dell'utente devono comparire sicuramente queste tre chiavi, ma possono essere scritte come si vuole, anche con l'uso di altri termini di ricerca.
Per fare un esempio... potrebbe apparire in questi altri casi:
  • agriturismi in toscana sul mare
  • agriturismi in provincia di livorno in toscana al mare
  • toscana mare e vacanze in agriturismi
Detto questo ho provato a controllare le potenziali occorrenze, generando una lista di chiavi estrapolate dall'opzione di AdWords "visualizza i termini di ricerca".
Ho condotto l'esperimento per 30 giorni ed alla fine ho ricevuto dati che mi hanno fatto sorridere.
Sicuramente la chiave esatta o a frase "agriturismi toscana mare", aveva ottenuto un elevatissimo numero di impressions e di clic. Ed aveva pure convertito bene.
Ma in basso veniva proposto un monte impressions non identificate, pari a 1.584!

Insomma... per quanto Suggest educhi, l'utente non si fa domare.
Ricercare una spiegazione in queste logiche è arduo. Vero che molti non usano il sistema di suggerimento, ma è anche e soprattutto vero che l'utente non guarda il video mentre scrive... ma anzi si focalizza sulla tastiera cercando di non commettere errori di digitazione.

Morale della favola.
Per quanto Google cerchi di aiutare nella ricerca, è poi l'utente che sceglie come muoversi e cosa cercare. Analizzare quindi le metriche di ricerca non è lavoro semplice e neanche matematicamente definibile.
Sicuramente Suggest aiuta a trovare alcune chiavi, ma poi per operare in web marketing, ricordiamo sempre che uomo batte software 1584 a 1.

Andrea Testa