lunedì 12 dicembre 2011

Consiglio Web per Strutture Turistiche

L'annosa questione del "mostro i prezzi" o "nascondo i prezzi", alla quale spesso si ricorre quando vi è un calo prenotazioni su una struttura turistica, nasce spesso dall'eccessiva apprensione da parte del gestore.

La prima cosa da fare in questi casi è valutare il trend di richieste nel periodo relativo, ma degli anni precedenti. Su questa base è poi utile analizzare il trend dei 12 mesi precedenti e degli ultimi giorni (magari impostandone 30).
In questo caso Google Analytics e Google Insights sono ottimi punti di partenza.

Ripristinata un po' di cautela sulla situazione "storica", ciò non toglie che un calo è pur sempre un valore negativo al quale si deve correre ai ripari, o quantomeno tamponarlo e prepararlo per un successivo aumento.

A tal proposito è importante capire un elemento direi inopinabile.
Se un cliente richiede informazioni di prenotazione dopo aver visto il prezzo, significa che è altamente motivato al pernottamento.
Di contro, eliminando i prezzi, la richiesta cambia radicalmente.
Il "c'è posto?" si tramuta in "c'è posto e quanto costa?".

A tal proposito è quindi utile poter offrire un ventaglio di risposte utili in base all'attuale "booking score". E' vero cioè che il cliente riceverà più richieste, ma il suo obiettivo non dovrebbe essere rispondere alle mail, quanto riempire la struttura.

Quale è quindi questo ventaglio di risposte?
L'unico vantaggio di non mettere i prezzi è quello di poter formulare offerte diverse per clienti diversi in base all'effettiva disponibilità di camere.
Inutile rispondere sistematicamente: "il prezzo è questo".
L'utente che non contatta perché il prezzo è "non idoneo" è lo stesso che contatta la struttura e che alla ricezione del listino risponde "no grazie".

Andrea Testa

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