mercoledì 21 dicembre 2011

Negozio fisico o e-commerce?

Ieri ho avuto un colloquio telefonico, decisamente interessante con un cliente (potenziale). La discussione mi ha attirato così tanto, che alla fine gli ho chiesto se - con le dovute misure di sicurezza - potevo riportarla anche sul blog. Ha acconsentito, doppia dimostrazione di maturità.

Per semplicità e tutela privacy quindi, non dirò il nome del cliente, né l'attività, ed userò per sicurezza dati leggermente diversi e una tipologia commerciale assolutamente differente da quella del cliente.

L'oggetto della telefonata è stato:
Devo aprire un negozio di costumi da bagno. Mi sono fatto un'idea dei costi se lo apro "fisico", ma non so quali sono i costi se lo apro "virtuale". Possiamo fare una valutazione?

Ed io che in queste cose ci vado a nozze - spiegando comunque che la mia analisi sarebbe stata superficiale (ritagliata in mezzora di telefonata) - ho buttato giù due numeri basandomi ovviamente su tutti i mezzi che abbiamo a disposizione (AdWords, Analytics, Insights, Trends, Analisi dati di concorrenza...).

Per semplicità lo metto in discorsivo... dove A sono io e C è il cliente.

C: Devo aprire un negozio di costumi... e mi sono fatto due conti, così, abbastanza buttati lì, ma devo capire da quanti piani "si casca" se apro un punto vendita fisico... o se mi conviene aprirlo solo virtuale.
In pratica parto dal presupposto che almeno il primo anno non potrò contare (io spero il contrario) su uno stipendio faraonico, e quindi ho ipotizzato un utile al lordo di 30000 euro.
A questo devo aggiungere il costo di affitto. Il posto non è di primo piano ed il locale è piccolo, ma si parla comunque di 12000 euro annue. Mi servirà una commessa perché non posso stare sempre in negozio fisicamente... ma devo riflettere bene. Diciamo che questo potrebbe incidere - magari con un part-time - di altri 12.000 euro annui.
A questi vanno aggiunte le varie tasse e bollette (rifiuti, insegna, luce, acqua...) che ho calcolato possano incidere per - mediamente - 600/700 euro mese. Diciamo 600, anzi va, 500, e fanno altri 6000 annui.
Non mi viene in mente altro. Lei ha qualcosa da aggiungere?

A: La merce...

(mi interrompe)

C: Ah già... la merce... si, ma non influisce... grosso modo l'avrei anche col negozio virtuale. No?

A: Si, ma allora anche il suo compenso di 30mila... non possiamo metterlo nel conto.

C: Ah, si... giusto. Dunque, mi faccia prendere una penna...

A: Aspetti ho fatto io con la calcolatrice (pigro)... ha costi vivi pari a 30000 annui. Se naturalmente ci mettiamo anche la commessa. Fortunatamente non mi sembra una cifra impossibile.

C: No, no... ma è fissa. Mi spiego. Tra bollette e affitto questi soldi li spendo tutti gli anni. Sul web?

A: Si, ha anche qui costi fissi... ma sicuramente più bassi. Un sito e-commerce ad esempio lo ammortizza in almeno 2/3 anni.
Facciamo 2. Ipotizziamo che le costi 8000 euro. Calcoliamo 4000 per il primo anno. L'hosting. Serve di qualità... ma per partire possiamo pensare ad una soluzione con buon rapporto qualità/prezzo. Diciamo un'incidenza di 60 euro annui.
Non le serve la commessa... di fatto può lavorare anche dal divano mentre guarda la tv. E può pensare ad un aiuto se gli affari vanno particolarmente bene. Se ha molti ordini può pensare anche a prendere due aiuti. Ma per ora non calcoliamolo.

Quindi per ora abbiamo 4060 euro di costi contro i 30000 del negozio fisico.
Anzi... 8120 in due anni contro i 60000.

C: Bella differenza!!! Ma come lo faccio lavorare il sito?

A: con l'indicizzazione ad esempio. E qui l'aiuto bene... ho vari strumenti per fare un calcolo veloce e per comodità parleremo solo di accessi certi. Quelli di Google AdWords.
Posso affermare che un clic ci costa al massimo 0,15. Diciamo che all'inizio faremo fatica e che poi arriveremo a 0,15.
Dobbiamo capire di quanti clienti parliamo... ad esempio se volessimo investire i 52000 euro risparmiati dal negozio fisico, verrebbe... vediamo... 52000/0,15 = 346.666 clienti in due anni.
173.333 all'anno... 14.444 al mese, 481 al giorno...

E qui siamo andati avanti....
Insomma. Non commento. Ho fatto solo una cronaca.

Ci tengo a precisare che questa non è una verità assoluta e che i commercianti "fisici" non si devono sentire "traditi". E' chiaro che il mio esempio sarebbe ancora più eclatante se specificassi numeri e attività reali.

Andrea Testa

3 commenti:

  1. Ciao Andrea,
    sarebbero 481 "clirnti "potenziali" al giorno, auguro al tuo cliente di avere il 100% delle conversioni, Adwords è davvero molto potente ma di curiosi con il click facile ce ne sono tanti.
    Terrei poi in considerazione per l'italia solo il Trova Prezzi, e per l'estero almeno Le Guide.com per la Francia, e billiger.de per la Germania.
    Forse poi potrebbe esserci una via ancora più economica senza dotarsi di un proprio e-commerce e partire solo con vendite su Marketplace come eBay, Amazon o Pixmania, sia italiani che esteri.
    Ciao
    Raoul

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  2. Hai ragione, strategie parallele che senza investire in AdWords fornisco accessi su termini comparativi, sono molto potenti. Tanto più che se parliamo di "conversioni" - e cioè nel nostro caso vendite - se l'accesso arriva da un sito comparativo la percentuale di conversione sarà decisamente più alta.
    Non sono invece d'accordo nell'uso del solo Ebay, piattaforma che secondo me in questo momento paga dazio per la qualità di certi tipi di prodotti... o meglio... sulla qualità di certi tipi di venditori.

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  3. Negozio on-line è meglio di un fisico store.In il futuro, la gente ama per l'acquisto di prodotti on-line semplicemente in qualsiasi parte del world.Discounts, buoni, e offerte sono anche una delle caratteristiche più importanti che vengono introdotte nelle Sotes online.
    Open Source Groupon Clone

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